Il ritorno dell'Explorer by Poul Anderson

autore:Poul Anderson
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantascienza
editore: Arnoldo Mondadori Editore
pubblicato: 1964-08-15T16:00:00+00:00

L'esplosione avvenne diverse ore dopo.

Langley si alzò di scatto a sedere sul letto e rimase con gli occhi fissi nell'oscurità. Lo scoppio doveva essere stato provocato da un'arma a raggi.

Sentì lo schianto di una porta e sul pavimento risuonarono i passi di pesanti stivali. Langley balzò dal letto. Uomini armati. Tentavano il rapimento nonostante il forte schieramento di guardie! Da una delle stanze vicine giunse il frastuono di una seconda esplosione. Poi sentì alcune persone che gridavano.

Si appoggiò contro la parete più lontana dalla porta e strinse i pugni. La stanza era immersa nella più completa oscurità. Se dovevano venirlo a rapire valeva la pena di lasciarli entrare senza opporre resistenza.

Dalla stanza accanto giunse un rumore di lotta. Poi sentì l'urlo di Marin.

Si slanciò verso la porta.

– Aprite! – gridò tempestando il battente di pugni.

La porta si socchiuse, ma un braccio ricoperto di metallo gli diede una spinta facendolo cadere a terra.

– Non muovetevi, signore. – La voce rauca uscì dall'elmetto che ricopriva interamente il volto della persona che lo aveva spinto indietro. – Hanno fatto irruzione…

– Lasciatemi passare! – Si lanciò ancora una volta verso la porta, ma venne nuovamente a scontrarsi con la gigantesca mole del poliziotto solare. Era inutile, non sarebbe mai riuscito a varcare quella soglia.

– Mi spiace, signore. Ho avuto ordine…

Il raggio di una lampada saettò nella stanza accanto e Langley fece in tempo a scorgere alcune persone in tenuta spaziale che stavano scavalcando la finestra, e Marin che si dibatteva tra le loro braccia. Un poliziotto sparò rabbiosamente alcuni colpi.

Poi tutto si fece silenzio.

La guardia che lo aveva trattenuto fece un leggero inchino.

– Se ne sono andati. Potete passare.

Nel soggiorno si sentiva l'odore delle esalazioni di ozono e il puzzo di plastica bruciata. In mezzo alla stanza si vedevano alcuni mobili contorti e bruciacchiati.

Comparvero diversi poliziotti.

– Cos'è successo? – gridò. – In nome del cielo, cos'è successo?

– State calmo, signore – disse il comandante della squadra sfilandosi l'elmetto. Con il corpo avvolto dalla pesante armatura metallica la testa rasata del militare parve grottescamente piccola. – Voi siete salvo. Volete un sedativo?

– Vi ho chiesto cos'è successo! Parlate!… Ve lo ordino!

– Come volete, signore. Due piccoli mezzi aerei armati ci hanno attaccato all'esterno – disse puntando la mano verso la finestra squarciata. – Poi, mentre uno dei due mezzi teneva impegnati i nostri apparecchi di pattuglia, l'altro si è avvicinato alla finestra scaricando diversi uomini in divisa spaziale munita di congegno per spostarsi in antigravità. Come si sono trovati nella stanza alcuni uomini hanno raggiunto la porta per ostacolare la nostra irruzione e gli altri hanno afferrato la vostra schiava. Quando nel corridoio sono sopraggiunti i nostri rinforzi, gli uomini che hanno sferrato l'attacco si sono rapidamente allontanati. Non ci sono state vittime. L'azione è stata brevissima e fortunatamente non sono riusciti a rapire anche voi.

– Chi erano?

– Non so, signore. Indossavano divise che non appartengono a nessuna delle forze armate o di polizia conosciute. Credo che uno dei nostri apparecchi sia riuscito a trovare la traccia di uno dei mezzi aerei nemici.

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